Cisca

Categoria: Amore

Pays des merveilles

Ho provato ad andare al ristorante con una,
ma niente, niente è cambiato,
tutto era complicato.

Finché la stella che vedevo solo da lontano
è apparsa, un giorno, davanti a me.

Dopo un anno e mezzo
senza alcun contatto,
solo prenderle la mano
o darle un abbraccio
è diventato un evento

Porto il suo profumo addosso durante la notte,
e il giorno dopo faccio fatica a farmi la doccia,
perché voglio godermi ancora
l’odore che è rimasto su di me.

Forse lei pensa che io voglia solo una cosa,
ma a me basta un niente.

Le mie occhiaie crescono ogni giorno di più,
perché non smetto di pensare
a quanto vorrei
che quei momenti
fossero senza tempo.

È assurdo pensare che nessuno mi interessava
e poi, all’improvviso,
diventare così stupido
per qualcuno.

Spine

Una serata perfetta,
tanto intensa da sembrare irreale.
E appena è finita,
ero così felice
che già mi mancava.
Una malinconia immediata,
come se la felicità avesse lasciato dietro di sé
una ferita.

Il tempo è volato via,
così veloce
Sembra che non sono riuscito a viverlo davvero,
a dargli il peso che meritava.
E il giorno dopo,
il dolore è salito in silenzio,
come se quella notte
fosse stata impossibile.

Avevo giurato che non fosse un sogno.
E invece, credo di aver capito
che la vita lo è,
e ogni risveglio
è un pugno nello stomaco.

Sì, sono vivo,
ma non sono più lo stesso.
E non sarò mai più
quello di quella sera,
in quell’ora precisa.

Non so cosa darei
per restare prigioniero
di quel momento,
di quella droga
che ora
mi mancherà.

Svegliato

Ancora una volta
non riesco a dormire.
Non so se è l’emozione
di iniziare a conoscerti,
o qualcosa di più sottile
che mi tiene sveglio.

Mi sento come un bambino,
la sera prima di qualcosa di importante.
In quella tensione dolce,
che ti tiene gli occhi aperti
e il cuore in piedi.

Stanotte non dormirò.
E domani,
quando mi guarderai,
avrò delle occhiaie orribili.
Ma forse riderai.
E allora sarà valsa la pena.

All’inizio avevo ascoltato quella canzone
“per te”.
Ma dai primi istanti
ho capito che parlava a me.
Che parlava di te.

Mi ha attraversato piano,
come una verità che non sapevo dire.
E da quel momento,
non ho più ascoltato allo stesso modo.

Fiori

Calore residuo

Il posto è ancora caldo.
Mi siedo dove c’eri tu
e inspiro come se potessi trattenerti.
Come se, con abbastanza forza,
tu potessi rientrare dentro di me.

Vorrei scolpire il tuo profumo nei polmoni,
inchiodarlo alla pelle,
Fino alle ossa.

Vorrei piangere di gioia,
piangere di te,
e invece mi si spezza la voce.

Vorrei dirti "ti amo" davvero.
Non con le parole,
ma con qualcosa che non so nemmeno nominare.

Vorrei rubarti agli occhi del mondo,
farti volare lontano da tutto.
nasconderti in una stanza dove il tempo non entra.

Ma ora,
l’unica cosa che sento
è l’urgenza di piangere.
Vorrei bagnare tutto il letto.

Poi alzo gli occhi
e ti vedo che ti prepari,
che ti rivesti,
mentre io resto nudo,
Nudo di te.

Forse è proprio questo,
la felicità che vogliono togliermi.

Sogno

Mi sono riaddormentato
abbracciando la tua maglietta come fosse un peluche.

Era da anni che non facevo un sogno così bello.
Anni.

All’inizio c’erano degli amici, si parlava.
E io ti raccontavo
che mentre scrivevo per te,
alcune ragazze si erano avvicinate.
Provavano a entrare,
a occuparmi il cuore.

Non l’hai presa bene.
Ti sei alzata.
Ce ne siamo andati da lì,
senza dire troppo.

Ho dovuto spiegarmi,
anche se non avevo fatto nulla.
Solo essere trasparente.

Non so perché mi hai detto
che sì, una volta ero così.
Non l’ho capita.
Chi potrebbe stancarsi della felicità?

Ti guardavo
e la luce ti colpiva il viso.
Dio, quanto sei bella.

La luce ha sfiorato i tuoi occhi
e io li ho visti davvero.
Chiari, vivi,
come se portassero dentro qualcosa di sacro.

Poi hai girato la testa
e all’improvviso eravamo in vacanza.

Avevi un vestito leggero,
camminavamo vicino al mare,
e io sorridevo come non facevo da una vita.

Era magico.
Come il tuo volto che non riuscivo a smettere di guardare.

Vorrei sognarlo ogni notte,
perdermi ancora in quella leggerezza,
in quel piccolo infinito.

Ma mi sono appena svegliato.

Stella

Sono qui, sotto le stesse stelle,
e penso a te, come fosse la prima, come fosse l’ultima volta.

Vorrei che guardassi la stessa stella che guardo io,
che sapessi che ci sono,
anche quando il mondo è in silenzio.

Forse veniamo dalla stessa stella,
che un tempo lontano abbiamo condiviso la stessa polvere,
gli stessi atomi nati da una luce che moriva,
solo per rincontrarci qui,
sotto un'altra forma.

Il tuo sorriso, il tuo viso,
una tela viva su cui dipingerei il mio paradiso.

Vorrei divorarti piano,
cucinarti col tempo,
assaggiarti ogni mattina,
ogni sera, ogni momento.

Non c’è più ragione,
né logica da seguire.
Mi vedi come un niente,
ma tu, tu sei il mio tutto.

Un tuo gesto potrebbe uccidermi,
un tuo sguardo mi guarisce.
Se solo sapessi quanto bene mi colpisce.

Il tuo riso dice tutto di te,
senza parlare.
È un’anima nuda che mi ha spogliato

Tutti abbiamo filtri sugli occhi,
ma il mio con te è magia pura:
tutto è più bello, più limpido,
più vero di ogni paura.

Anche le nuvole sembrano più chiare,
il cielo più blu,
ma nulla splende quanto lo fai tu.

Tu non fai nulla,
eppure mi colmi.
Mi basta che mi guardi,
e il mio mondo si fermi.

A volte vuoi parlarmi,
Io voglio rimanere muto,
Un'eternità.

Vorrei rispondere ai tuoi bisogni
come tu rispondi al mio desiderio di vivere.

Guardavo il mondo
e cercavo di scoprirlo,
perché ho sempre avuto fame di senso.

Ho trovato la coscienza,
la delusione,
la tristezza,
ma poi —
ho capito che la vera ricchezza
è essere amato da te.

Vorrei esplorare ogni angolo della tua mente,
ogni parte nascosta del tuo corpo gentile,
imparare il mondo con te,
conoscere il mondo sottile che sei.

In fondo non siamo che respiri sospesi,
ma io, io ti ho scelta per credere.

Ma a me non basta chiamarmi “il tuo ragazzo”.
Perché svegliarmi accanto a te è una droga,
e non ne troverò mai una più profonda, più vera, più mia.